
Nello scorso articolo ti ho accennato allo studio di un libero professionista, ai suoi requisiti minimi e, per chi vuole, alla possibilità di lavorare in piena mobilità, sfruttando anche gli eventuali tempi morti che si vanno a creare nella vita di un architetto.
Non è sempre però una vita rose e fiori: l’architettura è tutta intorno a noi, dal momento in cui si aprono gli occhi appena svegli fino al momento in cui ci addormentiamo, sfociando a volte anche nei sogni, giusto per ricordarci che il nostro lavoro è legato a doppio filo con il vivere umano.
È inevitabile che il pensiero architettonico intervenga in tutti gli aspetti della nostra vita, offrendo un punto di vista critico, a volte agevolandola, a volte andando in conflitto.
Esiliati
Il primo conflitto che mi viene in mente è quello relativo al tempo: la progettazione richiede tempo, così come le inevitabili riunioni con i Clienti, appaltatori e tecnici comunali, senza considerare le visite periodiche in cantiere. Proprio per questo, saltando tra tutti questi aspetti della vita lavorativa giornaliera che vanno ad intersecarsi con agli aspetti della vita privata (come accompagnamento dei figli a scuola ed alle loro attività extrascolastiche, la spesa, ecc), ho fatto una scelta di campo decisa e senza compromessi: i computer desktop sono stati bannati dal mio ufficio.
La prima caratteristica che mi ha condotto nel mondo dei portatili è stato un aspetto tecnico: correva l’anno 2010 e grazie al MacBook Air 13”, dotato di hard disk allo stato solido, abbiamo imparato tutti che la velocità di questo tipo di disco riusciva a colmare le prestazioni di un computer con più GHz del processore ed hard disk tradizionale: mi ricordo ancora la faccia dei colleghi, tra lo stupito e l’imbarazzato, di constatare che il mio portatile apriva lo stesso file nella metà del tempo rispetto al loro super carrozzato PC desktop.
Dal 2010 in avanti, riflettendoci ora, insieme ai PC desktop ho bandito dal mio ufficio anche gli Hard Disk tradizionali, interni ed esterni, mossa che possiamo mettere sotto il cappello dell’evoluzione tecnologica piuttosto che una vera e propria scelta mirata.
Tornando al computer, punto cruciale del lavoro degli architetti, per il mio portatile sono sempre rimasto su una diagonale piccola dello schermo, sui 13” per intenderci. Spesso e sovente dichiarata come una diagonale su cui non si possa lavorare nel nostro ambiente, vorrei spezzare qualche lancia offrendoti il mio punto di vista (pertanto del tutto opinabile).
Tendenzialmente lavorando con software di disegno vettoriali, che permettono di ingrandire a piacimento, lo spazio è una lacuna “relativa”, senza considerare che oggi, 2025, strumenti come iPad Pro che hanno la stessa diagonale dello schermo sono considerati strumenti professionali: non vedo perché non possa esserlo un portatile con la stessa diagonale.

Apple iPad Pro 11″ (M4)
– Display Ultra Retina XDR
– 256 GB
– Fotocamera frontale orizzontale da 12MP
– Wi-Fi 6E + 5G con eSIM
A scanso di equivoci, non ho mai lavorato otto ore consecutivamente con questa diagonale (e non lo consiglio a nessuno, nella speranza di non esserne costretto mai), ma devo dire che la leggerezza, compattezza e portabilità che questa diagonale regala mi è tornata utile in molti momenti della vita, con la mia schiena che ringrazia per le ore che ho portato con me il mio portatile nello zaino.
A proposito, cosa mi porto nello zaino?
Compagni giornalieri
Tempo fa, al posto dello zaino, usavo una borsa a tracolla; molto professionale grazie al suo aspetto tecnico con inserti in pelle, purtroppo si è rivelata scomoda una volta che si effettuava un qualsiasi sopralluogo in cantiere: per quanto cercassi di metterla al meglio, mi sbilanciava nei movimenti quando percorrevo i ponteggi in cantiere, che tra l’altro non sono il massimo della comodità ed ampiezza.
Per questo motivo ho abbandonato la borsa a tracolla e sono passato alla zaino: decisamente più bilanciato, più pratico e anche meno impegnativo, adattandosi facilmente in ogni contesto.
È da molto che uso lo zaino porta pc Samsonite Qibyte, da così tanto tempo che purtroppo è fuori produzione. Per darvi un’idea, ha due differenti tasche orizzontali ed una tasca con sistema Key Fix per riporre le chiavi; ha un’organizzazione interna per documenti ed accessori personali, con un astuccio porta penne dotato di velcro col quale si può fissare nella parte alta del compartimento; nell’altro comparto ci sono gli alloggiamenti per tablet e PC, quest’ultimo con una pratica fascetta di sicurezza per evitare che esca dal suo alloggiamento.
Un ottimo zaino, pratico e resistente, oserei dire insostituibile; nel caso dovessi acquistarne uno oggi, nel 2025, la mia scelta sarebbe per il Samsonite Mysight (ci assomiglia davvero molto) oppure un Spectrolite 3.0 (con uno stile diverso ma ugualmente tech).

Samsonite Mysight – Zaino per laptop da uomo
– Prodotto realizzato in materiale durevole con struttura robusta
– Presenta piccoli dettagli colorati
– All’esterno è dotato di porta usb integrata, porta bottiglia, Smart Sleeve, maniglie e spallacci imbottiti
– Interno con oranizzazione business, comparto per laptop e tablet, una tasca per powerbank, portapenne amovibile
– Sistema di gestione dei cavi Easy Pass

Zaino Porta Computer 15.6 Espandibile con Tasca Anteriore Spectrolite 3.0 Samsonite Deep Blue
– Modello: Zaino Porta Pc
– Materiale: Poliestere
– Colore: Blu
Sistema produttivo
Per il computer qui si va seguendo un po’ i propri gusti ed il budget a disposizione, comunque molto dipendenti da che tipo di lavoro si fa nell’ambito del mondo delle costruzioni: va da sé che le richieste hardware di chi si occupa di soli accatastamenti siano diverse rispetto a chi si occupa di rendering, direi abbastanza intuitivo.
Un aspetto a cui ho dedicato attenzione é stato cercare l’ambiente software che mi rendesse il più produttivo possibile.
Ho iniziato nel lontano ‘96 ad utilizzare il computer durante il percorso di studi alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino ed all’epoca c’era solo un sistema operativo imposto come standard del settore: Windows.
Lì c’erano i software di cui avevamo bisogno, quello era il sistema operativo da usare.
Erano però presenti anche alcuni computer Mac, relegati nell’angolo più estremo della struttura della sede della facoltà ed erano dedicati alla grafica avanzata; non potevo che rimane affascinato nelle pochissime occasioni sporadiche che ne ho potuto usare uno: icone curatissime, computer colorati, sistema operativo pratico ed intuitivo, non aveva bisogno di particolari insegnamenti per esser utilizzato. Ma i software di cui avevo bisogno non c’erano per quel sistema operativo e dovetti lasciarli alle spalle.
Facendo un salto in avanti nel 2008 scopro la possibilità di poter utilizzare Windows in ambiente Mac, aprendomi un mondo. Piano piano esplorandolo, poi abbandonando gradualmente Windows in favore del Mac, l’ambiente che per il mio modo di lavorare si é rilevato il più produttivo.
Oggi uso un MacBook Air 13” M2: leggero e potente, con una batteria infinita, mi permette di uscire di casa senza caricatore nello zaino, una libertà fino a questo portatile per me sconosciuta. Un portatile è chiaramente esposto ad ogni tipo di incidente una volta che varca l’ufficio ed è indispensabile usare una custodia protettiva per il suo trasporto: ne ho acquistata una per il mio primo MacBook Air del 2010 e la usa ancora tutt’ora, e a differenza dello zaino è ancora prodotta dalla Tucano, in neoprene con apertura a zip e due pratiche linguette. Una garanzia.

Apple 2022 MacBook Air Portatile con chip M2
– Display Liquid Retina 13,6″
– CPU 8 core e GPU 8 core
16GB di RAM
– 256GB di archiviazione SSD storage
– Tastiera retroilluminata

Custodia in Neoprene per Notebook 13″
– Il design elegante della borsa, prodotto da Tucano
– Realizzato in neoprene, materiale idrorepellente
– Completato con il sistema Tucano antiscivolo
– Protegge la tua attrezzatura da graffi
Conclusioni
In un mondo sempre più dinamico, l’efficienza e la mobilità sono diventate elementi imprescindibili per un architetto. La scelta degli strumenti giusti – dal portatile allo zaino, fino al software più adatto – può fare la differenza nella gestione del tempo e della produttività. Non esiste una soluzione universale, ma trovare il giusto equilibrio tra praticità e prestazioni permette di affrontare al meglio le sfide quotidiane della professione.